Barack Obama: svolta per l’assistenza sanitaria gratuita.
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“Yes, he can ”. Ancora una volta Barack Obama è stato capace di stupire il mondo intero ed è vicino a regalare forse il sogno più grande agli Stati Uniti d’America: l’attuazione di quella celebre riforma sanitaria fino ad oggi ritenuta assolutamente impossibile da realizzare (Ted Kennedy a parte, ci aveva già provato Bill Clinton all’inizio degli anni ’90 senza ottenere alcun successo e anzi aprendo la strada alla sua debacle). Barack, però, può. O, almeno, cerca continuamente in tutti i modi di. Il che, trattandosi sempre di operazioni delicatissime e complicate – sia che riguardino la politica estera che quella interna – è già tantissimo.
Ed è così che Obama aveva già annunciato tagli ai costi sanitari per oltre duemila miliardi di dollari nei prossimi dieci anni, perché – aveva detto – “i costi della sanità sono fuori controllo e limitarli è essenziale per il futuro dell’economia americana”. E aveva continuato: “Spendiamo per la sanità più di qualsiasi altra nazione della terra e nonostante ciò ci sono 46 milioni di americani che non hanno alcun tipo di assicurazione medica. Non è possibile continuare così”. A distanza di alcuni mesi da queste dichiarazioni, l’8 novembre scorso è arrivato un “sì” definito all’unanimità “storico”: quello della Camera degli Stati Uniti che per la prima volta in decenni, dopo ben 12 ore di dibattito, ha votato a favore della riforma del sistema sanitario proposta dal Presidente Barack.
Il testo della riforma è infatti passato nonostante l’opposizione di tutti i deputati repubblicani meno uno e di una parte di democratici moderati. In concreto si sono ottenuti 220 voti a favore e 215 contrari. Ovviamente il risultato storico è solo la prima tappa di un lungo e complesso iter: per far sì che la riforma vada avanti è infatti innanzitutto necessario che la proposta venga approvata anche al Senato. Successivamente le differenze tra i disegni di legge approvati dalle due Camere del Congresso dovranno essere riunite in un unico testo che, a sua volta, dovrà poi essere rivotato da entrambe le Camere. Ultimo passo, la firma del Presidente.
Intanto, il 19 novembre, un pacchetto di riforma sanitaria di 848 miliardi di dollari – che mira a garantire la copertura a 31 milioni di americani al momento non assicurati – è stato presentato appunto al Senato per essere votato. Ma cosa cambierebbe in pratica se la “riforma Obama” venisse definitivamente approvata divenendo a tutti gli effetti legge? In primis la copertura sanitaria verrebbe estesa a quasi tutti i cittadini americani. Verrebbe inoltre impedito il rifiuto di fornire copertura a persone già ammalate (un vero e inquietante paradosso!), nonché reso obbligatorio per le aziende (sotto pena di multe sostanziose) coprire i propri dipendenti. Il progetto della riforma include poi la partecipazione dello Stato a un sistema competitivo tra assicurazioni rimasto fino ad oggi esclusiva di partecipanti privati. Obama punta insomma a far sì che un’assicurazione sanitaria pubblica, competendo sul mercato con quelle private, riesca a far scendere le salatissime tariffe attuali.
Barack Obama rappresenta dunque la possibilità concreta di una svolta per l’assistenza sanitaria gratuita. Lo aveva promesso in campagna elettorale e oggi fa di tutto affinché ciò che aveva dichiarato possa tramutarsi prima possibile in qualcosa di concreto e tangibile: insomma, semplicemente di vero. Promesse a cui seguono risultati. Fuori dai nostri confini, che ci crediate o no, succede.