Santoro Travaglio. Il litigio inatteso.
Per fortuna sembra essere finita bene. Già, perché veder litigare fra loro due come Michele Santoro e Marco Travaglio è come immaginare divisi (o dividersi) Pippo e Pluto, Cip e Ciop, Batman e Robin, Baldini e Fiorello, Don Chisciotte e Sancho Panza: insomma non piace e non ce lo si aspetta. Eppure è successo. Michele Santoro e Marco Travaglio – ebbene sì – hanno proprio bisticciato di brutto e prima di fare la pace (Travaglio continua a partecipare alle puntate della trasmissione di Rai2 “Annozero” come sempre) se ne son dette, a mezzo lettera e giornali, di tutti i colori. Ma cosa è stato a scatenare l’inatteso litigio? Durante una puntata di giovedì della trasmissione di Santoro è accaduto che Travaglio si è trovato a subire un durissimo attacco da parte di Nicola Porro de “Il Giornale” e di Maurizio Belpietro, direttore di “Libero”.
Travaglio non l’ha presa bene, soprattutto perché l’amico Michele non gli ha dato spazio a sufficienza per potersi difendere. Qualche giorno dopo la trasmissione il giornalista, ancora urtato per l’accaduto, si è dunque sfogato su “Il Fatto Quotidiano” con queste parole, lasciando intendere di voler abbandonare il programma di Santoro (e rivolgendosi direttamente a quest’ultimo): “Caro Michele, ho riflettuto su quanto e accaduto giovedì ad Annozero. E, siccome è accaduto davanti a 4 milioni di persone, te ne parlo in forma pubblica… La maledizione della par condicio, dovuta alla maledizione di Berlusconi, impone la presenza simmetrica di ospiti di destra e di sinistra. E, quando si tratta di politici, pazienza: la loro allergia ai fatti è talmente evidente che il loro gioco lo capiscono tutti. Ma quando, come l’altra sera, ci si confronta fra giornalisti, anzi fra iscritti all’albo dei giornalisti, ogni simmetria è impossibile: quelli “di destra” parlano addosso agli altri e – quando non sanno più che dire – tirano fuori le mie condanne penali (inesistenti) o le mie vacanze con mafiosi o a spese di mafiosi (inesistenti). Da una parte ci sono giornalisti normali, come l’altra sera Gomez e Rangeri, che non fanno sconti né alla destra né alla sinistra; e dall’altra i trombettieri. Che non sono di destra: sono di Berlusconi. E non fanno i giornalisti: recitano un copione, frequentano corsi specialistici in cui s’impara a fare le faccine e a ripetere ossessivamente le stesse diffamazioni. Invece di contestare i fatti che raccontano, tentano di squalificarti come persona. Poi, a missione compiuta, passano alla cassa a ritirare la paghetta…In tv non c’è tempo per spiegare le cose con calma. E, siccome io una reputazione ce l’ho e vi sono affezionato, non posso più accettare che venga infangata ogni giovedì da simili gentiluomini. Gli amici mi consigliano di infischiarmene, di rispondere con una risata o un’alzata di spalle. Nei primi tempi ci riuscivo. Ora non più: non sai la fatica che ho fatto giovedì a restarmene seduto lì fino alla fine. Forse la mia presenza, per il clima creato da questi signori, sta diventando ingombrante e dunque dannosa per Annozero. Che faccio? Mi appendo al collo le ricevute delle ferie e il casellario giudiziale? Esco dallo studio a fumare una sigaretta ogni volta che mi calunniano? O ti viene un’idea migliore?”
La risposta di Michele Santoro non si è fatta attendere. Attraverso una nuova missiva, infatti, il conduttore e giornalista si è espresso a sua volta così, rivolgendosi anch’egli direttamente all’amico Travaglio: “Caro Marco, risponderò con franchezza alla tua lettera che mi sembra venire da troppo lontano. Siamo diversi e con diverse opinioni su molte cose: legalità, moralità, libertà e televisione. Eppure forse proprio per questo siamo riusciti a diventare amici e, per un pezzo importante della nostra vita, a combattere fianco a fianco contro la censura…Vivrei una tua decisione di prendere le distanze da Annozero con grande amarezza ma non per ragioni personali: perché sarebbe, in primo luogo, un torto fatto a un pubblico assai grande e, in secondo luogo, un ulteriore arretramento del confine del proibito che ormai comprende quasi tutti i fatti più scottanti riguardanti i potenti in Italia. Non sarebbe tuttavia una tragedia o una catastrofe irreparabile…Le critiche, anche le più assurde, fanno parte del nostro lavoro, così come rispettare chi non la pensa come noi, non insultarlo, non delegittimarlo come interlocutore. E se sono gli altri ad aggredirci, dobbiamo rispondere come tu sai fare meglio di me, rapidamente e con le armi dell’ironia. Quando io non l’ho fatto ho sbagliato…Siamo diversi ma apparteniamo entrambi al pubblico. Solo dal pubblico deriva la nostra credibilità. Perciò hai il diritto di proporti al pubblico come meglio credi, nella forma teatrale dei tuoi spettacoli (senza disturbatori) o, come mi auguro, nel percorso ad ostacoli di Annozero…
Dopo così tante parole (tra l’altro qui non riportate nemmeno nel totale) i due sembrano però essersi per fortuna chiariti. Chi segue “AnnoZero” ha infatti potuto felicemente constatare che Marco Travaglio è rimasto fedele al suo posto e al suo ruolo, come se niente fosse stato. Pippo e Pluto, Cip e Ciop, Batman e Robin, Baldini e Fiorello, Don Chisciotte e Sancho Panza sono (per il momento) salvi.