Tensione USA Al Qaeda. Body scanner contro il terrorismo.
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L’America (come noi) non aveva mai creduto che il pericolo fosse scongiurato per davvero. La paura, lo spettro dell’11 settembre hanno continuato ad essere con lei, con tutti noi, giorno dopo giorno: da una parte il ricordo ancora vivo di quei terribili momenti, dall’altra la speranza – quasi superstiziosa – di non dover mai più rivedere o peggio ancora (ri)vivere nulla del genere. E’ così che il giorno di Natale il terrore si è riacceso. 278 passeggeri di un aereo della Delta Airlines, partito da Amsterdam e diretto a Detroit, si sono salvati per miracolo: un nigeriano imbarcato sul volo (23 anni, studente di ingegneria a Londra e addestrato da Al Qaeda) ha infatti cercato di far esplodere un ordigno senza per fortuna riuscirci. Il gravissimo episodio si è risolto con fiamme e fumo a bordo, grande panico da parte dei passeggeri ma, per buona sorte,
nulla di più tragico.
Il fallito attentato ha però comunque riaperto gravemente la gigantesca ferita mai rimarginata degli USA. Il Presidente Americano Barack Obama è stato ancora una volta costretto ad accantonare i suoi progetti di pace (coronati dalla recente consegna del “Nobel”), per riaffermare con fermezza nuove misure di attacco e di risposta ad Al Qaeda. Non solo. La vicenda del volo diretto a Detroit ha rivelato al mondo intero la debolezza del sistema di sicurezza americano e non solo. Per questo motivo Obama ha indetto una riunione dei vertici responsabili della Sicurezza Nazionale, durante la quale ha pesantemente redarguito i presenti dichiarando senza mezzi termini che “gli errori commessi sono da considerarsi assolutamente inaccettabili”. Il Presidente Americano ha inoltre illustrato i nuovi provvedimenti che gli Stati Uniti hanno intenzione di intraprendere contro Al Qaeda.
Tra questi i più importanti sono l’introduzione negli aeroporti dei “body scanner” (accompagnati da moltissime polemiche sulla privacy in tutto il mondo) e l’ampliamento della lista delle persone considerate “pericolose” nonché di quei Paesi (14 in tutto, compresi Algeria e Nigeria) ritenuti soggetti a speciali controlli. Con queste misure – e soprattutto con questo atteggiamento – il Presidente Obama spera di tornare a dare fiducia a tutta l’America, sia quella che lo ha eletto che quella da sempre scettica nei suoi confronti. Una cosa in ogni caso è certa: il terrorismo non si ferma, la guerra contro Al Qaeda non solo non è finita. E’ appena ricominciata.