Da Carla a Carlà.
credit: zigazou76
Carla Bruni è come quella pubblicità – risalente a un po’ di anni addietro – di una nota marca di scarpe di tela che recitava testualmente (in quel caso però al plurale): “O la ami, o la odi”. In molti, a dire il vero, ultimamente dichiarano di protendere più verso la seconda scelta ma chissà se poi lo pensano veramente o se è solo una delle tante forme dell’invidia. Già perché la signora Bruni – ora anche Madame Sarkozy, detta Carlà – possiede una caratteristica particolare che facilmente suscita una strana mescolanza composta da fastidio e ammirazione insieme: ella sembra una bellissima creatura incapace a far nulla e al contempo abilissima, al contrario, a realizzare praticamente di tutto.
Non ha un filo di voce? Sì, ma fa la cantante in un modo tutto suo che non è niente male e vende pure un sacco di dischi. E’ una modella molto appariscente come, in fondo ce ne sono, molte altre? Si, ma lei d’improvviso (precisamente il 2 febbraio del 2008) sposa nientemeno che il Presidente della Repubblica francese Nicolas Sarkozy (per gli amici “Sarkò”) e diventa la première dame francese. Dunque riassumendo è bella, brava, ricca e famosa. Basta così? Certamente no. Carla Bruni ha, tra le altre cose, una famiglia interamente composta da artisti e da persone famose (il padre, Alberto Bruni Tedeschi, è un compositore, la madre Marisa Borini una pianista, la sorella Valeria Bruni Tedeschi un’attrice e la cugina, Alessandra Martinez, una famosissima ballerina); un ex compagno tradito e abbandonato (il filosofo Raphael Enthoven, con cui la Bruni ha avuto anche un figlio, Aurélien) che ancora oggi la rimpiange e, se ha modo di parlare di lei pubblicamente, la difende; un marito Presidente che anche davanti ad ogni telecamera non ha nessun pudore a guardarla completamente inebetito e una platea gigantesca (Sarkò incluso ovviamente, posizionato in prima fila) che al “Radio City Hall” di New York l’applaude con grande calore quando canta per festeggiare i 91 anni di Nelson Mandela (nonostante aveva promesso che per ora, data la sua nuova “carica”, non si sarebbe più esibita dal vivo).
Il fatto è che Carlà, bisogna ammetterlo, ci sa proprio fare. Anche al G8, ad esempio, ha trovato il modo di distinguersi e far parlare di sé. Mentre le altre First Ladies si aggiravano fra i negozi e le bellezze della Capitale, lei ha rifiutato quella parte di soggiorno romano, scegliendo di presentarsi solo in Abruzzo nei luoghi del terremoto, dove aggirandosi fra le macerie ha versato anche qualche lacrima di commozione. “Sembra una Madonna” – hanno detto gli abitanti del luogo che hanno avuto la fortuna di ammirarla durante la sua visita. Come non detto, rispondiamo noi. La magia di Carlà ha colpito ancora. Certo, tornando indietro a qualche tempo fa, molti italiani non hanno gradito quando lì per lì la signora Bruni dichiarò con totale franchezza di essere molto felice di essere diventata francese, subito dopo essere venuta a conoscenza della battutaccia del nostro Berlusconi sull’Obama abbronzato (in realtà, come si poteva darle torto?). “Siamo ben lieti che Carla Bruni non sia più italiana” – le aveva risposto per le rime un piccatissimo Francesco Cossiga. Scaramucce che non sono però riuscite minimamente a mettere in ombra il fascino misterioso e incontrastato di questa donna a dir poco magnetica. Chi la ama o chi la odia lo fa insomma per gli stessi motivi, la maggior parte dei quali sono stati citati qui sopra. E se a qualcuno è venuta voglia di approfondire ecco due suggerimenti, sotto forma di romanzi, anche in questo caso decisamente agli antipodi. “Carla e Nicolas: la vera storia” per chi ha voglia di sentire le amorevoli dichiarazioni di Carlà verso il suo uomo; “Niente di Grave” (scritto dalla ex moglie dell’ex compagno di Carla Bruni) per chi invece non vede l’ora di sentir parlare male, ma proprio male, di lei.
Madames et monsieurs, à vous le choix.