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A look outside the water
by Luisa Scarlata

Don Paolo Padrini: il parroco che ama la Mela.

Don Paolo Padrini: il parroco che ama la Mela.

credit: pswansen

In un periodo in cui sia negli Usa che in Italia dire Chiesa o Vaticano non equivale più tanto a dire messa ma piuttosto a parlare di scandali, omertà, insabbiamenti e – orrore degli orrori – di abusi sessuali, ci piace l’idea di narrare invece una piccola ma importante storia positiva che riguarda un prete italiano. Il parroco in questione risponde al nome di Don Paolo Padrini, meglio conosciuto come “il prete tecnologico” o, ancora più esplicitamente, come “il messaggero tecnologico di Dio”. Trentasei anni (di cui undici di sacerdozio), parroco di Stazzano in provincia di Alessandria, Don Paolo Padrini è ormai noto per la sua doppia vocazione: quella religiosa e quella – ci perdoni, un po’ più profana – per la tecnologia nata fin dai tempi dell’università, tempi in cui l’originale parroco presentava la sua tesi di laurea dal titolo “Chat: Luogo e tempo della comunicazione e dell’incontro”. Del resto Don Paolo Padrini non le manda di certo a dire e, fiero del suo modo di vivere e soprattutto di condividere la religione, dichiara senza mezzi termini (in una sua intervista a Wired.it): “Facebook e le chat possono avere una funzione educativa e pedagogica. Gesù ha abitato da tutte le parti e sono sicuro che oggi sarebbe contento di abitare anche la rete”. Un prete, Don Padrini, che non passa il suo tempo a fare solo prediche positive sulla tecnologia, ma che piuttosto ha messo in pratica ciò in cui crede e ha creduto diventando così una sorta di piccola celebrità.

Don Paolo Padrini è infatti l’ideatore di “IosonoAbruzzo”, un’applicazione per iPhone a sostegno dei terremotati e soprattutto, insieme al programmatore Dimitri Giani, dell’iBreviary (https://ibreviary.com/) e del Prayer Book, applicazioni che permettono di pregare – diciamo così – via Apple, ovvero su iPhone, iPod Touch e ora anche su iPad e che hanno letteralmente spopolato su AppStore.

A raccontarlo meglio è lo stesso Don Padrini sempre online e sempre a Wired.it: “Abbiamo superato le 20mila applicazioni scaricate in tutto il mondo. Con queste applicazioni si è creata una relazione con il Vaticano che l’ha accolta con entusiasmo. E ora con il Pontificio Consiglio sto portando avanti progetti di comunicazione nell’ambito dei new media. Sono riuscito a traghettare la comunicazione della Chiesa su internet, tanto che poi è nato anche il canale di Youtube del Vaticano. Negli Stati Uniti l’iBreviary è stato visto come il primo passo della Chiesa verso questi nuovi strumenti di comunicazione con una prospettiva positiva di sereno utilizzo. E anche il Papa quest’anno ha espresso la sua apertura positiva a questi mezzi per i giovani”. Don Paolo Padrini è soddisfatto soprattutto dei riscontri ottenuti anche da parte di chi, fino all’arrivo delle sue moderne applicazioni, non era poi così vicino alla Chiesa. Racconta ancora nella sua intervista: “Molti utenti mi scrivono per dirmi che si sono avvicinati alla preghiera grazie a questi strumenti. Io credo come prete di aver contribuito a rimettere nelle mani della gente una preghiera, il breviario dei salmi, che è l’espressione del cuore dell’uomo con tutte le sue difficoltà, dalle arrabbiature all’innamoramento. È una delle preghiere più belle dell’umanità che condividiamo anche con ebrei e protestanti. Il bello di iBreviary e Prayer Book è che non sono risorse tecnologiche per la comunicazione di testi ma abbiamo fatto diventare la tecnologia uno strumento di preghiera, una piccola cappella online dove trovare Dio.” E se voi invece voleste trovare Don Paolo Padrini non avete che da connettervi su Facebook (https://www.facebook.com/pages/Don-Paolo-Padrini/202902785086).

Come si dice: provare per…credere.

Last updated

July 17th, 2011