The

A look outside the water
by Luisa Scarlata

Monica Bellucci.

Monica Bellucci.

credit: jingdianmeinv

La Signora Monica Anna Maria Bellucci è nata a Città di Castello il 30 settembre del 1964. Accorgendosi evidentemente subito della sua bellezza ne approfitta per pagarsi gli studi universitari iniziando a lavorare come modella. Presto però, gli studi decide di abbandonarli dato che la passerella rende decisamente di più. La sua carriera cinematografica inizia nei primi anni novanta. Dopo una serie di pellicole di poco conto la Bellucci cerca fortuna altrove e tenta di scalare la vetta del cinema francese. Ce la fa: viene scelta per affiancare Vincent Cassel nel film L’appartamento. Lei non si lascia scappare la ghiotta occasione: il 3 agosto 1999 Vincent Cassel se lo sposa e dal cinema francese, invece, si fa sposare. “Me ne sono andata a Parigi perché in Italia non riuscivo a ottenere quello che volevo” – ammette. Mica-scema-la-signora. Signora che non disdegna, però, anche il cinema in patria. Così eccola tornare per girare il film che la consacrerà a diva: “Malèna” di Giuseppe Tornatore.

Già allora nessuno si chiese come mai un’attrice che in un film intero ha sì e no 10 battute venne consacrata come una grande attrice. Storditi da una serie innumerevole, stavolta sì, di sottane di seta, non ci siamo accorti che la signora Bellucci tutto faceva tranne che recitare. La leggenda di Monica, però, a quel punto è ormai decollata. La Signora è del resto decisa a far conoscere il suo splendore in tutto il mondo. Non si risparmia dunque (né ci risparmia) svariate pellicole hollywoodiane (Under Suspicion, Matrix, La passione di Cristo, per citarne alcune), nonché ancora una serie di film francesi e italiani (Irreversibile, Per sesso o per amore?, Ricordati di me, Manuale d’amore 2). Ovviamente non si fa mancare nemmeno la pubblicità: In fiore Bras, Breil, Dolce & Gabbana, Intimissimi.

In tutti questi ruoli non ce n’è uno che non sfrutti la fisicità della Signora. La recitazione, rispetto all’estetica della Bellucci, ha sempre un ruolo di quarto piano, come presumibilmente la misura del suo celeberrimo decolletè. Nessuno però sembra farci caso: Monica è considerata come una delle creature più divine dello schermo e delle donne più belle della terra. Per questo è onnipresente, diventa icona stessa del cinema (a dispetto di quelle capacità mancanti che dovrebbero essere la premessa essenziale anche solo per farne parte), diviene giurata (proprio lei) al Festival di Cannes. Qualcuno, a questo punto, dice ad alta voce quello che in molti già da tempo mormorano: “Perché un’attrice che non è di certo un “mostro” di bravura diviene talmente famosa da ergersi addirittura a giudice di chi il mestiere di attore lo sa fare davvero”? La provocazione prende piede a Cannes 2008. Viene girata direttamente ai registi l’imbarazzante domanda: “Secondo lei, Monica Bellucci sa recitare?”

“È tutto tranne che una grande attrice” ha il coraggio di rispondere in quell’occasione Dino Risi che tra l’altro fu proprio il primo a lanciarla nel 1990 con il film tv “Vita coi figli”. Anche Lina Wertmüller non sembra entusiasta: “Non è la Duse. Si difende con onore, però sostenere che sia l’erede della Loren è proprio una scemenza” – dice – mentre Morando Morandini, famoso critico cinematografico, aggiunge: “Una vera attrice? Lo sta diventando oggi”. Intanto lei dichiara in un’intervista a Donna Moderna: “Sono felicissima di partecipare al Festival di Cannes come protagonista di “Sanguepazzo” di Marco Tullio Giordana. E sono molto contenta di tornare al Festival, soprattutto perché è la prima volta che ci vado con un film italiano”. Affascinante, elegantissima, austera, sorda alle critiche, francese quanto basta (e quando vuole). Forse la parola vincente della Bellucci non è “bellissima”. Ma “furba”. E in questo senso, bisogna ammetterlo, anche “bravissima”.

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September 2nd, 2010