The

A look outside the water
by Luisa Scarlata

Silvio Berlusconi.

Silvio Berlusconi.

credit: spiritolibero85

Ci risiamo. Barack Obama ne ha combinata un’altra delle sue. Ha fatto il giro del mondo il suo infame omicidio – commesso in diretta – di una innocentissima mosca, rea soltanto di avergli ronzato intorno mentre era impegnato in un’intervista. Senza pietà il Presidente degli Stati Uniti d’America l’ha uccisa a mani nude (per di più chiedendo tronfio al cameraman di inquadrare il cadavere ancora fresco sul tappeto), facendo imbestialire la PETA (la celebre organizzazione no-profit a sostegno dei diritti degli animali). Roba che Silvio Berlusconi – da anni perseguitato dalle cimici (altro che mosche) – nemmeno si sogna. Del resto in Italia prima che qualcuno si scandalizzi, e magari smetta anche di votare un uomo di Governo ce ne vuole. Mica siamo così bacchettoni e moralisti come gli americani, noialtri. Lo spiegava bene quel diavolo di Roberto Benigni nel suo magistrale spettacolo del 1995 (“Tutto Benigni ‘95/’96”): “Ma uno che deve fare, in questo Paese, per farsi parlar male? – urlava dal palco – Stuprare le pecore in piazza?”. Parole sante, caro Benigni. Parole premonitrici anche, perché tolte le mosche e le pecore, proprio di questi tempi si è pericolosamente vicini – se non all’area degli stupri (quelli no, per carità, non esageriamo) a quella dei festini a pagamento e, secondo le ultime indiscrezioni, anche della prostituzione.

Con buona pace di Barack, insomma, che cerca di attirare l’attenzione con – ci perdoni anche il povero insetto – scandalucci da quattro soldi, siamo noi e ancora noi, con Silvio Berlusconi, a tenere altissima l’attenzione (e che attenzione!) sul nostro Paese. Per chi non fosse aggiornato, facciamo qualche passo indietro per riassumere cosa sta succedendo in Italia e in special modo al nostro Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi. Ci eravamo lasciati con le veline-candidate, con Noemi Letizia (la “Papi-girl” neo diciottenne) e con il conseguente divorzio con Veronica Lario. Ce n’era abbastanza perché si potesse continuare a parlare e spettegolare per i prossimi cento anni e invece no. Silvio non risponde alle ormai celeberrime 10 domande del quotidiano “La Repubblica”, così la stampa estera si mette in mezzo e comincia a chiedere spiegazioni pure lei e allora Berlusconi dice che è tutto un complotto di una sinistra talmente potente (ssé…magari!) da orchestrare un’operazione europea, addirittura mondiale, contro il Presidente del Consiglio italiano; poi ci si mettono pure i voli di Stato con Apicella e le ballerine diretti a Villa Certosa, gli scatti fotografici in perizoma e anche senza (“E se invece di una macchina fotografica fosse stata una pistola?” – si chiedono preoccupati quelli del Pdl. Se fosse stata una pistola sarebbero morti nudi!) e alla fine finisce che alle elezioni Europee, invece di stravincere, Silvio Berlusconi vince e basta (si, è andata proprio così: ha vinto comunque).

Ed eccoci giunti al secondo momento in cui “la cosa” poteva finire qui perché diciamocelo tutti – destra e sinistra, favorevoli e contrari a Berlusconi – non se ne poteva già davvero più. E invece di nuovo no: il “Silvio (sì-però-ci-vogliono-le-prove) Reality Show”, continua. Stavolta lo scenario è Palazzo Grazioli e invece di Noemi Letizia, spunta Patrizia D’Addario (ma anche Barbara Montereale, Lucia Rossini, la transessuale Manila Gorio e così via). Intervistata dal Corriere della Sera, la signora ha raccontato di essere stata pagata per partecipare alle “feste” di Silvio Berlusconi insieme ad altre ragazze e per aver trascorso una notte con lo stesso Presidente. Il nome della D’Addario (che porta in Questura anche video e nastri registrati come prove di quanto racconta) sarebbe quindi venuto fuori nel corso di una indagine sulla sanità pugliese condotta dalla Procura di Bari. L’ipotesi di reato (al momento comunque l’unico indagato è l’imprenditore della sanità Gianpaolo Tarantini, già oggetto a Bari di un’inchiesta per presunte tangenti) sarebbe quella di “induzione alla prostituzione”, in quanto da alcune intercettazioni sarebbe venuto appunto fuori un ipotetico giro di donne che, in cambio di soldi, partecipavano ai party di Villa Certosa e Palazzo Grazioli (party che si svolgevano a suon di Apicella, ma anche di bustarelle premio, gioielli regalo e travestimenti da Babbo Natale).

Silvio ovviamente nega, parla di complotti comunisti, di piano eversivo e di violazione della sua privacy (!). E noi, bacchettoni in minoranza, che da tutto questo (vero-semivero-presunto-falso- probabile-possibile) ci dissociamo? Mentre tutto il resto del mondo sta lì a guardarci a bocca aperta, per un attimo vorremmo proprio essere quella mosca di Obama. Morti sì (di vergogna): ma almeno innocenti.

Last updated

January 16th, 2010