Sogno o son desto? Sogni e credenze popolari.
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Secondo Sigmund Freud, fondatore della psicoanalisi, il sogno costituisce uno dei mezzi più efficaci per osservare le fantasie rimosse dalla sfera della coscienza durante il giorno. Per dirla in maniera più poetica e per citare direttamente l’illustre psicoanalista e filosofo austriaco, “il sogno è la via maestra per esplorare l’inconscio”. Anche la Bibbia riporta diversi sogni, tra cui il più celebre è quello del faraone egizio che sogna sette vacche grasse e sette vacche magre (Genesi 37,2-48,22).
Mettendo però da parte la scienza, la religione e le teorie più o meno intellettuali sul tema, proviamo ad esplorare l’universo dei sogni seguendo la lunghissima via delle credenze popolari. Certo non vi troveremo nulla di razionale o di inconfutabile, ma indubbiamente ci divertiremo di più. Sognare la morte di una persona vuol dire allungargli la vita. Sognare di perdere i denti preannuncia la morte di parenti. I sogni fatti verso il mattino sono veritieri, quelli fatti in piena notte sono bugiardi. E ancora, se si sogna una persona morta e questa ti invita a salire delle scale o a partire con lei, significa che stai per raggiungerla nell’aldilà. Sognare di abbuffarsi o di mangiare dolci, preannuncia amarezza. Sognare donne con gli occhi coperti o dai lineamenti poco chiari significa malelingue, chiacchiere e pettegolezzi. Sognare un bimbo in arrivo è segno di buone nuove, torrenti e corsi d’acqua presagio di disavventure.
Queste sono solo alcune delle infinite superstizioni/credenze/dicerie legate al mondo dei sogni che si diffondono senza sosta con il passaparola, i libri, i siti internet, i forum e così via o si tramandano, più all’antica, di nonna in nipote. Il dibattito ovviamente è perennemente aperto: c’è chi la sa in un modo e chi in un altro, c’è chi è pronto a cambiare idea e chi, al contrario, non tradirebbe mai la sua fonte. Sul tema dell’interpretazione dei sogni se ne dicono davvero di tutti i colori. A proposito, lo sapevate che anche questi hanno il loro significato? Se sogniamo in bianco e nero abbiamo bisogno di fare chiarezza su alcuni aspetti della nostra vita, il viola suggerisce il bisogno di riposo, il giallo è di chi è molto estroverso, il verde indica che il sognatore è in fase di crescita spirituale, il blu vuol dire saggezza, l’azzurro e il turchese sono di chi è particolarmente altruista, il rosso è sinonimo di ottimismo e di energia, il marrone denota un forte bisogno di stabilità.
Sognare insomma non è solo un fenomeno fisico e scientifico legato a quella famosa fase REM scoperta nel 1953 da Eugene Aserinsky, ma è una porta aperta verso i nostri desideri, una messaggio magico da tradurre e interpretare. Il sogno è poesia che ha ispirato milioni di artisti, è l’irrazionale di cui chiunque può parlare. Tutto, dunque, si può dire e disfare, il mondo dei sogni è pressoché personale. Non completamente però, perché anche le credenze popolari hanno le loro bibbie. Regina su tutte “La Smorfia Napoletana” (detta anche Cabala per l’ipotesi delle sue origini legate alla tradizione cabalistica ebraica), ovvero il Grande Libro che spiega i sogni e indica, attraverso una codifica abbastanza precisa, tutti i numeri che corrispondono a personaggi e avvenimenti della vita quotidiana utili a giocare al “sacro e intoccabile gioco del lotto”. In questo caso, però, tutti zitti perché ciò che è scritto non si discute: La Smorfia è La Smorfia. E buonanotte al resto (sogni d’oro, ovviamente, inclusi).