Stephenie Meyer e la Twilight Saga.
credit: kendallsentertaininglife
Da qualche tempo a questa parte, oltre a Michelle Obama, in America c’è un’altra Prima Donna che fa assai parlare di sé. Si tratta della signora Stephenie Meyer, meglio conosciuta come colei che ha reinventato il concetto di vampiro. Su Google, basta digitare le prime tre lettere del suo nome per vederla – ricercatissima – comparire fra i primi della lista. Il suo sito ufficiale viene giornalmente tempestato di click ma soprattutto la “Saga di Twilight”, da lei inventata e scritta, è ormai divenuta un vero e proprio fenomeno di culto quasi senza precedenti. Quattro libri (“Twilight”, “New Moon”, “Eclipse”, “Breaking Dawn”) per cinque film; una storia iper romantica che ha conquistato l’immaginario e i cuori di ogni età. Schiere di fans invasati soprattutto per gli interpreti principali, sul grande schermo, della vicenda ideata dalla Meyer: l’umana Bella Swan interpretata da Kristen Stewart, il bellissimo vampiro Edward Cullen impersonato da Robert Pattinson e il rivale licantropo Jacob Black interpretato da Taylor Lautner.
Un fenomeno, quello creato dalla Meyer, che ha investito anche le location da lei scelte per ambientare la sua storia: a cominciare da “Forks”, fino a poco tempo fa sconosciuta cittadina dello Stato di Washington e ora meta di pellegrinaggio dell’infinito numero di seguaci della Saga al punto che i suoi abitanti (felicissimi di aver ricevuto una tale fortuna), si sono organizzati con degli appositi “Twilight Tour” che fanno sosta in tutti i luoghi principali della storia (vi ricordate i “Sex and The City Tour” di New York?). Stesso felice destino è toccato alle città italiane di Montepulciano e Volterra, dove Stephenie Meyer ha scelto di far rincontrare Edward e Bella in seguito ad un tragico equivoco (in realtà la cittadina citata nei libri dalla scrittrice è Volterra ma le riprese sono invece state effettuate a Montepulciano). Anche qui sindaci e cittadini si sono organizzati con offerte speciali negli alberghi e tour mirati che portano a scoprire i luoghi “toccati” dalle star del momento. Intanto Stephenie, che vive a “Phoenix” con il marito e i tre figli Gabe, Seth ed Eli, si gode l’immenso successo girando il mondo e partecipando spesso e volentieri alle conferenze stampa e ai tour promozionali delle pellicole tratte dai suoi libri. Nel primo film “Twilight” la si vede anche apparire per pochi secondi seduta al bancone di un locale in cui Bella e il padre Charlie stanno consumando un bel pasto all’americana con tanto di maxi hamburger: un vezzo che la Meyer ha scelto di regalarsi forse per festeggiare, con questo cameo, la sua gigantesca fortuna.
Beata lei – insomma – ma chissà cosa ne pensa di tutto questo Joanne Rowling, l’altra celeberrima (e oggi ricchissima) autrice di “Harry Potter”, fino all’arrivo della Meyer regina incontrastata del fantasy? Fra le due sarà tutta invidia o piuttosto sana competizione? Difficile a dirsi tanto più che in realtà i due prodotti hanno molto poco in comune e pertanto “colpiscono” target assolutamente differenti. Lunga vita a entrambe dunque perché una cosa è certa: nel terzo millennio la fantasia (e il fantasy) sono decisamente donna.