David Carradine come (Kill) Bill.
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Chissà come avrebbe reagito Beatrix Kiddo, anche detta “The Bride” o “Black Mamba”, nel sapere che il suo Bill è morto così: nudo e impiccato in una stanza d’albergo di Bangkok, invece che per mano sua e della micidiale spada di Hattori Hanzo.
Il punto è che qui non c’entra Quentin Tarantino, non c’entrano la fantasia e il cinema: si parla piuttosto di un fatto vero e di un uomo vero. Di un celebre attore – David Carradine (“Gli adoratori del male”, “L’uovo del serpente”, “I cavalieri dalle lunghe ombre”, “Kung Fu”, “Kill Bill”) – che c’era e che oggi non c’è più.
Ad accomunare per certi versi la triste realtà ad uno dei film più famosi di David Carradine (Kill Bill appunto) è probabilmente la sua morte per così dire “particolare”, questa volta avvenuta purtroppo per davvero il 3 giugno scorso in Thailandia. Una morte di cui si parla molto poiché ancora avvolta nel mistero e in mille ipotesi e contraddizioni. Suicidio? Gioco erotico finito in tragedia? Omicidio? Certo le circostanze del ritrovamento del cadavere di Carradine lasciano molto spazio a speculazioni e pettegolezzi, in special modo sulla sessualità o, meglio, sul suo modo di praticarla. Sono parecchie infatti le voci che dipingono il celebre attore americano come un amante del sesso spinto e pericoloso. La sua stessa ex moglie – Marina Anderson – con la quale Carradine fu sposato dal 1998 al 2001, testimoniava già nei documenti del divorzio che l’atteggiamento sessuale dell’ex coniuge era testualmente “ripugnante, anormale e potenzialmente letale”. Un atteggiamento che a sua detta avrebbe messo appunto in serissima difficoltà il loro rapporto coniugale.
Forse la signora Anderson ai tempi esagerava ma il fatto che l’attore settantaduenne (!) sia stato trovato all’interno della Suite Room numero 352 del Park Nai Lert Hotel di Bangkok nudo con una corda al collo, un’altra legata ai genitali ed entrambe collegate alla porta di un armadio, fanno pensare che probabilmente la ex moglie non fosse poi così lontana dal dire la verità. L’autopsia ha intanto escluso che David Carradine possa essersi suicidato (tesi da sempre contrastata dalla famiglia di Carradine stesso) e decreta che l’attore sarebbe morto per asfissia o per arresto cardiaco.
Fatti questi che non sciolgono però del tutto un mistero così fitto da essere davvero degno della trama di un film. David Carradine era depresso a causa della vecchiaia incombente, malato di tumore o perennemente ubriaco come è stato raccontato? E più nello specifico, quella notte, in quella stanza d’hotel, era solo e si è ucciso per un gioco auto-erotico finito male? Oppure con lui c’era qualcuno che sa, che ha visto, che ha partecipato o che magari lo ha volontariamente ucciso? Domande queste che non trovano ancora una risposta mentre in un albergo di Los Angeles i fratelli dell’attore – Keith e Robert – oltre a ringraziare i numerosissimi fan per il loro sostegno e a chiedere ai media un po’ di silenzio e di rispetto per il loro dolore, hanno anche auspicato a gran voce l’intervento dell’FBI affinché, insieme alle autorità thailandesi, li aiuti a risolvere il doloroso enigma.
Eh sì, perché tra le tante tesi che ruotano intorno a questa triste tragedia c’è addirittura quella che vede David Carradine preso di mira e minacciato da una setta segreta di kung fu sulla quale l’attore stava raccogliendo informazioni. Torna insomma l’alone della fantasia che ci riporta tutti a quella lista “nera” nelle mani di Beatrix Kiddo detta “The Bride”. Il nome di Bill compare come l’ultimo da uccidere ma è sottolineato con forza due volte. Segno che forse, nel film come nella vita, per lui non c’era davvero scampo.