Tacchi.
credit: tacchi
Capitolo 1. Il tempo di soffrire.
Prima di tutto, una certezza: ti farai male. Sui tempi, però, le possibilità sono varie. Ci sono quelli a lunga durata (per ovvie ragioni, i preferibili): con questi il dolore comincia “solo” dopo circa sei ore o dopo lunghissime camminate. Una manna dal cielo. Anzi, da terra. Dopo si va solo a peggiorare, fino ad arrivare a quelle scarpe col tacco che ti fanno male esattamente nello stesso istante in cui le metti. Effetto tortura. Anche se del tuo numero, la scarpa sembra infatti decisamente più piccola del tuo piede. In genere, ovviamente, sono le più belle. Bastarde dentro, uno spettacolo fuori.
Capitolo 2. Occhi bassi, baby.
Questo forse vale solo per quelle città o per quei paesini dove le strade hanno fatto la storia. Hai i tuoi tacchi, sei più alta, le gambe sembrano più belle e affusolate. Stai passeggiando e vorresti tanto rilassarti, guardarti intorno, goderti il panorama (o i negozi). NIENTEDAFARE: hai un problema. Il tuo splendido tacco a spillo pagato a peso d’oro rischia ogni secondo di infilarsi nell’incavo tra un sanpietrino e l’altro con tre possibili, tragiche conseguenze:
a) la vernice o la stoffa della tua scarpa vengono ferite mortalmente;
b) inciampi come una scema sotto gli occhi di tut
ti;
c) (la più frequente) la tua scarpa rimane incastrata, tu avanzi e ti ritrovi scalza a tornare indietro saltellando sull’altro tacco (ahi! fa male solo a scriverlo).
Nessuna delle tre sciagure può essere permessa. Così mentre gli altri si divertono, parlano, scherzano o semplicemente si guardano intorno, tu cammini a testa bassa, squadrando ogni centimetro dell’asfalto sottostante con l’ansia di finire dentro una terribile trappola. Come se non bastasse da fuori sembri una patetica ubriaca che cammina a zig zag. Insomma: i tacchi o la storia. Delle due, vi prego, una.
       
Capitolo 3. A me il braccino.
Gli uomini possono essere di disturbo ma ammetto che servono anche a parecchie cose. Un uomo, ad esempio, può migliorare la qualità della tua vita quando sei sui tacchi. Il tutto si può riassumere così: vestiti, scegli i tuoi trampoli preferiti, chiama il tuo braccino da passeggio e appoggiati a lui. Risultato: più equilibrio, più stabilità, più controllo. Sopratutto potrai finalmente guardarti intorno e magari, alla faccia del povero braccino, trovare il bicipite della tua vita.